Buon Natale 2013

C’è sempre quel vuoto a cui malgrado si fa l’abitudine
Poi non ci si abitua mai.
Quella tessera mancante che rende il mosaico incompleto
E che rimarrà incompiuto.
Il dolore sordo e muto che implode tra le pareti del cuore.
Quelle pareti affittate come stanze di un motel con la speranza
Di non riavere le chiavi indietro accompagnate dal “grazie di tutto” e sempre con il conto da saldare.
Ferite da taglio che non si cauterizzano.
Alcuni Poveri umani feriti per non essere stati amati come avrebbero meritato.
Vorrei che questo Natale spazzasse via quel vento gelido che abita il cuore.
Che lo curasse definitivamente e lo sollevasse dal compito di ricorrere sempre a garze di sutura per atavici sanguinamenti.
Vorrei che non ci fossero più assenze ingiustificate.
Questo è il mio augurio e mi accorgo che è il medesimo da anni.
Buon Natale a chi è vicino,a chi è lontano ed a chi è sparito già da un po’.

Spazio Seme 6 dicembre 2013 presentazione di "Niente" 





grazie ad Antonio per gli scatti

Partecipazione il 6 dicembre all'Open Space presso Spazio Seme arti in movimento,via Anconetana Arezzo.

https://www.facebook.com/spazio.seme?hc_location=stream

Presentazione di " Niente

"Cos’ho?
Ho dei tagli sul viso
Si, ma io cos’ho?
che se sanguino rido
mi sciolgo un pò
tanto non sento niente

Io cos’ho?
sembra aver già deciso
ma proprio non so
mescolarmi al sorriso
di chi più non ho
tanto non sento niente

Parlo con te
sempre
anche se tu sei
assente
quelli non dicono
niente
solo un silenzio
assordante
muoio con te
sempre
vivo di te tra la gente
quelli che parlano, parlano, parlano
ancora

E non resta più niente
proprio niente
del cielo che abbiamo perso
rubandoci i pezzi più neri
più neri del nero
e ora più niente
c’è una stella cadente
ma era l’ultima già
e schiantandosi precipita
sulla mia pelle
lasciando un pozzo infinito
dove tutto è finito
per sempre finito
nel fondo più fondo
della libertà

Che farò
se questi tagli sul viso
ancora io ce li ho
e di rosso vestita
negli occhi sarò
e ancora tu niente

Io non ho, non ho, non ho…
l’obbedienza
di chi è sparito
già da un po’
se dipingi un paradiso
io lo distruggerò
così tanto per niente

Parto da te
sempre
per tornare ad essere
niente
finisco a te
sempre
analizzando la gente
non ha più senso quel niente
quel che rimane e ancora niente
quelli che parlano, parlano e ancora
e poi parlano

E non resta più niente
proprio niente
del senso che abbiamo perso
nei gesti di un altro
che non fa più testo
e intanto ci uccide
e non lascia resto

e non resta più niente
nient’altro che niente
e il tetto l’abbiamo perso
e ormai piove a dirotto
su mobili e teste
allagando speranze
che affogano lente
nuotando nel niente
nuotando nel niente
io nuoto nel niente
tu nuoti nel niente
della libertà "